gc
2007-11-21 16:12:10 UTC
Ok La sparata di Rutelli come tutte le generalizzazioni ha buttato nel
calderone tutti. Però scusatemi se ritorno sul tema, ma non mi sento di
condannare in toto il ministro per la sua affermazione polemica e
provocatoria.
Purtroppo credo che a causa della legislazione che subiamo , spesso ci
siano delle equivocabili sovrapposizioni di competenze tra ING. EDILE -
ARCHITETTO-GEOMETRA. L'affermazione del ministro va interpretata in
questo modo: spesso un Geometra si trova a prestare un servizio a costo
inferiore di un Architetto o Ingnegnere per la sua presunta (leggi come
iter formativo) minore qualità offerta (una laurea in Architett. o
Ingegneria dovrebbero appunto garantire una "presunta" maggiore
qualità). Ora spesso, anche personalmente, mi è capitato di riscontrare
che, non per colpa del geometra, ma di coloro i quali come unico
interesse avvessero la speculazione o l'abuso edilizio di preferire
l'economicità (Geometra) a svantaggio della qualità
(Architetto/Ingnegnere). Ora qualcuno, anzi molti, si potranno sentire
offesi da questa affermazione, secondo cui è scontato che Ing. O Arch.
sia qualitativamente migliore di un Geometra, sostenendo a loro modo di
vedere che spesso nella realtà lavorativa e non presunta è, semmai, vero
il contrario. Tuttativia è innegabile, e tutti i geometri dovrebbero
prenderne atto che una classe dirigente malata e opportunista ha di
fatto secondo me abusato della concorenza proposta dal geometra
richiedendogli tacitamente un prodotto "dozzianale e approsimativo" come
affermato dal ministro. Seppur vittima, in tal senso, la categoria dei
geometri, non può mettersi sullo stesso piano di un Laureato in
Architettura o in Ingegneria. Secondo me sarebbe scorretto eticamente e
professionalmente tanto quanto chi pratica l'abusivismo o la
speculazione edilizia. Quello del geometra e dell'Arch. e dell'Ing. sono
credo percorsi formativi sostanzialmente diversi, accomunati da
talune competenze, ma che ognuno esercita con una qualità che è propria
del percorso di studi a cui afferisce. Questo non esclude che ognuno non
possa essere meglio competente di un rispettivo collega Geometra o Ing o
Arch. Tuttavia questa qualità non può essere lasciata al caso di turno
ma deve essere garantita. A garantirla dovrebbe essere il titolo di
studio, ma visto come vanno le cose nelle università stiamo messi male.
Resta il fatto che sulla carta, e qui nessuno si offenda, un geometra è
meno qualificato per molti aspetti rispetto a un architetto o a un
igegnere (sottinteso anche di un architetto rispetto a un ing e
viceversa). Concordo con gli ingegneri quando chiedono una chiara
distinzione delle competenze. La qualità se non basta il titolo di
studio va garantita con disposizioni legislative inequivocabili: non si
può tollerare che per opere cui è richiesta qualità possano essere
affidate a soggetti-categorie meno indicate per garantirle.
Che nessuno di offenda, ma ognuno ammetta i propri limiti e competenze
nel rispetto di tutti.
calderone tutti. Però scusatemi se ritorno sul tema, ma non mi sento di
condannare in toto il ministro per la sua affermazione polemica e
provocatoria.
Purtroppo credo che a causa della legislazione che subiamo , spesso ci
siano delle equivocabili sovrapposizioni di competenze tra ING. EDILE -
ARCHITETTO-GEOMETRA. L'affermazione del ministro va interpretata in
questo modo: spesso un Geometra si trova a prestare un servizio a costo
inferiore di un Architetto o Ingnegnere per la sua presunta (leggi come
iter formativo) minore qualità offerta (una laurea in Architett. o
Ingegneria dovrebbero appunto garantire una "presunta" maggiore
qualità). Ora spesso, anche personalmente, mi è capitato di riscontrare
che, non per colpa del geometra, ma di coloro i quali come unico
interesse avvessero la speculazione o l'abuso edilizio di preferire
l'economicità (Geometra) a svantaggio della qualità
(Architetto/Ingnegnere). Ora qualcuno, anzi molti, si potranno sentire
offesi da questa affermazione, secondo cui è scontato che Ing. O Arch.
sia qualitativamente migliore di un Geometra, sostenendo a loro modo di
vedere che spesso nella realtà lavorativa e non presunta è, semmai, vero
il contrario. Tuttativia è innegabile, e tutti i geometri dovrebbero
prenderne atto che una classe dirigente malata e opportunista ha di
fatto secondo me abusato della concorenza proposta dal geometra
richiedendogli tacitamente un prodotto "dozzianale e approsimativo" come
affermato dal ministro. Seppur vittima, in tal senso, la categoria dei
geometri, non può mettersi sullo stesso piano di un Laureato in
Architettura o in Ingegneria. Secondo me sarebbe scorretto eticamente e
professionalmente tanto quanto chi pratica l'abusivismo o la
speculazione edilizia. Quello del geometra e dell'Arch. e dell'Ing. sono
credo percorsi formativi sostanzialmente diversi, accomunati da
talune competenze, ma che ognuno esercita con una qualità che è propria
del percorso di studi a cui afferisce. Questo non esclude che ognuno non
possa essere meglio competente di un rispettivo collega Geometra o Ing o
Arch. Tuttavia questa qualità non può essere lasciata al caso di turno
ma deve essere garantita. A garantirla dovrebbe essere il titolo di
studio, ma visto come vanno le cose nelle università stiamo messi male.
Resta il fatto che sulla carta, e qui nessuno si offenda, un geometra è
meno qualificato per molti aspetti rispetto a un architetto o a un
igegnere (sottinteso anche di un architetto rispetto a un ing e
viceversa). Concordo con gli ingegneri quando chiedono una chiara
distinzione delle competenze. La qualità se non basta il titolo di
studio va garantita con disposizioni legislative inequivocabili: non si
può tollerare che per opere cui è richiesta qualità possano essere
affidate a soggetti-categorie meno indicate per garantirle.
Che nessuno di offenda, ma ognuno ammetta i propri limiti e competenze
nel rispetto di tutti.